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Cool Stuff 02 Feb 2022
Francesco Grazioso

Sanremo 2022: le pagelle di Soze – Iª parte

Parafrasando la hit di Raf dell’edizione del 1989: “un anno (o poco meno) come un giorno è volato via” ed eccoci ancora qui ad aspettare il collegamento in eurovisione con Sanremo dove va in scena la competizione più amata e odiata di questo nostro Paese tutto matto. 

Piaccia o non piaccia il Festivàl dice tanto di noi e ci aiuta a capire l’Italia nei suoi pregi e difetti, ma soprattutto ci offre tanti spunti per studiare la condizione sociale di noi tutti, che troppo spesso ci lasciamo andare a valutazioni sbagliate di chi abbiamo intorno. Invece, basta aprire gli occhi e le orecchie per… (”Basta!” si sente urlare dal loggione)

… va bene, scusate, incominciamo.

“Buonasera e benvenuti alla 72ª edizione del Festival di Sanremo!”

Terzo anno di conduzione di Amedeo Sebastiani, detto Amadeus (plurivotato durante l’elezione del Presidente della Repubblica, ricordiamolo) e ancora c’è gente che ripete (e ne ride!) “Che succede?” e “Dov’è Bugo?”. 

Secondo anno di mie pagelle e neanche una telefonata per propormi la conduzione, che ne so, di un eventuale DopoFestival, nonostante il desiderio espresso nelle pagelle dell’anno scorso.

Ma non c’è problema, va bene così, non sono né permaloso né rancoroso anche se, tutto sommato, spero sia l’edizione con meno ascolti dall’inizio della kermesse (una delle mie parole preferite) e che stonino tutti. Ma senza remore, andate pure avanti senza di me. Mi faccio da parte. Non c’è problema.

Rimango qui, nel mio buio e sporco angolino a scrivere queste pagelle, mi accontento di poco, che poi… che mi frega... (piange, ndr).

Ma poco male, lo stock di Peroni ghiacciate è pronto per durare fino a notte fonda. Non manca niente. Si parte agli ordini del direttore Leonardo De Amicis, di cui salutiamo il padre Edmondo.

La tensione è palpabile. Ma solo con il suo consenso.

Come l’altra volta, sottolineiamo i Nota Bene Bene Benissimo:

Tutti i giudizi sono stati sfornati dopo il primo ed unico ascolto della diretta.

La scala di giudizi è al di fuori da un mondo musicale che racchiude anche Beatles, Lucio Dalla e Battisti ed è inserita in un mondo parallelo fatto solamente di questa giornata di festival.

Achille Lauro, “Domenica”

Entra mezzo nudo, ma per fortuna non Walter, e già arriva il primo scossone della serata, sopratutto per il Fantasanremo con una bella scapezzolata da +10. 

Tra gli autori della canzone si fa notare un certo Simonpietro per omaggiare il noto apostolo, seppur minore. Quando c’è il buon Lauro, che si voglia o meno, sembra sempre una festa, sembra sempre che debba succedere qualcosa e sembra anche che si stia per calare le braghe da un momento all’altro. Però canzone così così, di Domenica ha anche parlato da poco Coez (che si chiama Silvano).

6

Frase più bella: “E se li fisso non rispondono, esco dal bagno con 3 figli e moglie, e mamma guarda come dondolo”.

Ornella Muti

Anche solo per la foto pubblicata nei giorni scorsi con addosso i gioielli con le foglie di marijuana che ha fatto impazzire tutte le forze del male avrebbe meritato un voto altissimo. Classe infinita e 67 anni portati meglio dei miei 25. 28. Ok, 30. Poco da dire.

9

Yuman, “Ora e qui”

Ha tutti i tratti della canzone banalotta che dimenticherò dopo 4 minuti e invece… e invece è così. Peccato perché gli voglio già bene, mezzo voto in più per tenerezza.

4,5

Frase più bella: “A perdersi, io lo so bene, basta niente come in mare.” (È stato faticoso)

Noemi, “Ti amo non lo so dire”

Se, se se, Noemi. “Ti amo non lo so dire” e intanto ci hai fatto su una canzone, ma a chi la vuoi dare a bere?!

Settima volta a Sanremo… come vola il tempo! Anche se almeno rispetto alle sei precedenti ha portato una canzone diversa. Ci sta.

6,5

Frase più bella: “Ad aspettare miracoli, ci togliamo i secondi e non c’è più cura per riprenderli.

Gianni Morandi, “Apri tutte le porte”:

Torna dopo 22 anni in gara, giustamente, perché lasciare il ricordo da conduttore sarebbe stata una mancanza di rispetto per noi tutti. Ricordiamo sempre che Gianni Morandi è l’anagramma de “i grandi manoni” e “fatti mandare dalla mamma a prendere il latte” di… beh, scopritelo da soli. Ingresso e sono già brividi. È una botta di buonumore incredibile e ogni anno che passa potrebbe essere l’ultima mia occasione per dare un voto a Gianni. Metti che mi legge… 

10

Frase più bella: “Mi devo trascinare presto fuori di qua, dai miei pensieri pigri nella testa, fare qualcosa.

Fiorello

Dopo tre anni finalmente porta delle battute che fanno ridere che per uno che fa il comico è già un bel punto di partenza.

8

Josè Alberto Sebastiani, figlio di Amadeus

Si chiama “Josè” per Josè Mourinho e “Alberto” per Diego Alberto Milito. Eroi del triplete.

Come posso non appoggiare delicatamente un 10 qui?

(Intanto anche Amadeus dimostra quanto voglia dire avere il pubblico davanti.)

Mattarella: 10. Sulla fiducia, se ci legge.

La Rappresentante Di Lista, “Ciao ciao"

Ma finalmente un po’ di tiro, santa pazienza! Sono belli da vedere, da sentire, da cantare, da risentire, da dire “ciao ciao”. Festa vera. Bellissimo. Bellissim*.

8

Frase più bella: “Nel silenzio della crisi generale ti saluto con amore.”

Michele Bravi, “Inverino dei fiori”

Michele Bravi: “Com’è che si chiamavano quelli che volevano impedire il matrimonio di Renzo e Lucia?” 

Prof: “Michele… bravi!”. Hehehehehe. 

Detto questo, purtroppo, rientriamo nella categoria “misembrasemprechecantilastessacanzone”, concetto già spiegato l’anno scorso. Limite mio. Mi sta simpatico, è bravo ma non mi dice nulla.

5,5

Frase più bella: “Ma nell’ipotesi e nel dubbio di aver disimparato tutto, tu insegnami come si fa ad imparare la felicità

Amadeus va a prendere i Maneskin: “faccio una cosa che non è mai stata fatta in 72 anni!”

E ci sarà un motivo, Ama. Questi hanno aperto i Rolling Stone e adesso vengono recuperati da Amadeus sul caddie. Non cresceremo mai.

Maneskin: 0. La canzone è uguale a quella dell’anno scorso! Amici di Striscia!

Mi fa ridere pensare che il numero di Mick Jagger, magari, lo abbiamo salvato sulla loro personale Möleskine. La Moleskine dei Maneskin. Potrei andare avanti all’infinito.

(Scherzo, sempre un 7 di base)

Massimo Ranieri, “Lettera di là dal mare”:
Intanto si chiama Giovanni Calone (e Roby Facchinetti: Camillo, da morire dal ridere).

Sono ipnotizzato dal buco che ha su una guancia. Tutto va in secondo piano. Lo avrà da sempre? Cosa ci tiene dentro? Un incidente? Se sì chiedo scusa, ma non posso proprio smettere. 

Tutto per non dire: “maledetto, ti ho preso al FantaSanremo! Fai qualcosa! Caccia una bestemmia!”

5

Frase più bella: “Dove va il tempo chissà e gli occhi tacciono ma a notte sognano il tempo che va

Mahmood e Blanco, “Brividi”

Pensavo non valesse una canzone di Blanco che non parte con “Blanchito babeee” e invece colpo di scena.

Il mio sogno è partecipare al Festival di Sanremo, e questo è chiaro. Ma ringrazio il cielo di non avere mai la possibilità di fare un duetto intenso nella mia vita perché morirei dal ridere a vedere le espressioni del mio featuring (vedi quelle di Mahmood). Ma tantissimo. Proprio da dire: “No, no, scusate fermate tutto. Io vado.”

Avevo l’asticella delle aspettative altissimissima, però una delle più belle.

7,5

Frase più bella: “E pagherei per andare via, accetterei una bugia

Matteo Berrettini: Da lui, mi aspettavo qualche battuta migliore. Hehe.

NC

Ana Mena, “Duecentomila ore”:
“Chiiiiiii?!” “Che boomer che sei Soze!” “Eh vabbè, sono anche le 23 di martedì, ho sonno.” “Hai ragione anche te.” “E poi hai sentito la canzone?” “Si." “Quindi?” “Scusa." “Ecco." 

A parte un clamoroso plagio di “Amandoti”… Duecentomila ore è il periodo di digestione per questa cosa.

3

Frase più bella: quella che ha detto Amadeus per congedarla alla fine.

Rkomi, “Insuperabile”

Allora, qualche considerazione. Primo: dall’outfit si evince che è venuto in moto. Secondo: mi immaginavo tutt’altra faccia. Terzo: molto meglio di altri. Quarto: andrà tantissimo in radio. E un dubbio finale: siamo sicuri che tutto ‘sto autotune sia meglio di una bella, sana stonatura delle mie?

6,5

Frase più bella: “Ci vorrebbe piuttosto un aereo, non qualcuno che mi dica fermo.

Dargen D’Amico, “Dove si balla”

Ecco, forse meglio l’autotune per rispondere al Soze di qualche riga fa. Però, dopo ore, un po’ di carica e mi stupisco nel ritrovarmi a tenere il tempo con il piede. Si risveglia anche il pubblico. Bravo Jacopo, dai.

6,5

Frase più bella: “Finalmente ho 40 anni ed ho ancora fame, io non parlo col mio cane ma c’è un bel legame.

Rovazzi e Orietta Berti aka Flounder e Ursula de La Sirenetta. 

1

Colapesce e Dimartino:

Ma come fanno i marinai a baciarsi tra di loro e rimanere veri uomini, però? Dopo un anno si conferma una delle più belle canzoni di Sanremo.

Claudio Gioè: boh.

Giusy Ferreri, “Miele”

Se fossero andati avanti ancora un po’ avrebbe cantato “a novembre”!

C’è stato di peggio, c’è stato di meglio. Un voto in più per aver aspettato fino ad ora. Mezzo voto in meno per il megafono. 

6

Frase più bella: “Come un treno preso di domenica, certe volte no c’è un perché.

Regione Liguria: 

A parte un bel: bastaaaaaaa! Ma poi, con tutti i liguri che ci sono… la Canalis? Notoriamente sarda. Vabbè che le se si perdona tutto… però qui “buio pesto”.

0

Medusa: 

Vedo signore che non si divertivano così tanto dal 1987. Tutte belle scatenate con di fianco i mariti al 34º sbadiglio della serata.

Un’Italia che balla, che si sente viva. Su canzoni in playback. 

La metafora più bella della serata.

Come anno scorso: un paese di musichette mentre fuori c’è la morte.

Una menzione particolare per Ciro Priello completamente fuori contesto e fuori ruolo, dove però, inspiegabilmente, sembra stare perfettamente a proprio agio.

1

Raoul Bova: N.C., mi prendo una pausa. Capitemi.

Nino Frassica: 10. Può anche insultare i miei genitori. Prenderebbe 10 ugualmente.

A Franco Battiato  (voto 10) l’omaggio alle 00.40 (rivedibile). Doveva essere la prima cosa. Ma va bene.

Siamo a mezzanotte e cinquantatré, ancora gag. Faccio un po’ fatica. Non so più se le cose mi imbarazzano o mi fanno ridere.

All’1.12 finisce questa prima serata. 

Che.

Fatica.

In faccia ai maligni e ai superbi, però, mi sono divertito. Credo che molto sia dovuto alla presenza del pubblico e all’assenza di Laura Pausini (che comunque è in arrivo). 

Non illudiamoci, però, che qui è ancora molto molto lunga.

Mi dispiace sempre per chi si vanta di non aver mai visto un minuto di Festival nella propria vita: state pure tranquilli, il vostro voto vale uguale al nostro.

Però noi, potenzialmente, ne abbiamo uno in più e si fa all’894 001 da fisso e al 475 475 1 da mobile!

A domani per la seconda serata.

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