La That Girl di Instagram e Tik Tok non esiste.

L’era della that girl ha segnato una svolta nelle classiche morning routine motivazionali super addictive per gli spettatori.
Mentre prima il fine ultimo era solo quello di mostrare la propria mattina nel modo più aesthetic possibile, ora questo si è combinato con la ricerca disperata di mostrarsi il più produttivi possibile.

La routine in questo caso segue sempre lo stesso ordine: sveglia alle 5 del mattino, skincare, allenamento in palestra seguito da 10.000 passi e infine manifestation dei propri goal della giornata e della vita.

Quindi che cosa rende ogni video differente? ASSOLUTAMENTE NULLA.

Non vengono proposte idee innovative da aggiungere alla propria quotidianità, gli utenti non si sentono nemmeno rappresentati dai creators e nonostante questo è impossibile smettere di guardarne.
Ancora una volta la vita romanticizzata che vediamo sui social ci concede un sweet escape dalla nostra (non tanto aesthetic) vita di tutti i giorni. In preda alla motivazione, studiamo attentamente ogni dettaglio che vediamo e ci ripromettiamo di assimilare queste abitudini dal lunedì della settimana dopo, il giorno per antonomasia in cui iniziano le diete e si rimette piede in palestra dopo il lunedì della settimana prima, insomma il giorno adatto per ricominciare a vivere in modo sano.

Il loop persiste, ma ci dimentichiamo che si tratta solo di contenuti fatti per intrattenere; questi personaggi nella maggior parte dei casi non hanno un lavoro, se non sui social, probabilmente compartito con dipendenti che svolgono al loro posto editing e controllo delle platforms.
Queste agevolazioni li rendono completamente liberi, permettendogli di concentrarsi al cento per cento sul loro benessere fisico e mentale.

Questo stile di vita si scontra con quello delle persone dall’altra parte dello schermo, che hanno invece priorità differenti come un lavoro a tempo pieno, l’università oppure che non hanno i mezzi finanziari per permettersi di pagare la palestra, la casa moderna o la skin care costosa. I fattori tempo e denaro sono quindi essenziali per raggiungere lo stesso livello dei video e questo finisce per creare un forte stato di frustrazione, distruggendo ogni briciolo di motivazione che si era formata nel mentre.

La that girl routine alimenta anche il fuoco della overconsumption; queste creator infatti mostrano al pubblico 20 step differenti di skin care con prodotti estremamente costosi per il consumatore medio, oppure anche armadi stracolmi di set per la palestra, omettendo però che la maggior parte di questi derivi da collaborazioni con brand, che hanno inviato i loro prodotti completamente gratuitamente. Questo trick psicologico allevia la sofferenza percepita dal portafoglio del consumatore, che invece deve sostenere autonomamente queste perdite e soprattutto crea l’idea che per raggiungere gli stessi risultati sia necessario possedere questa valanga di cose inutili.

In linea generale, capiamo che lo scopo della that girl non è negativo, potremmo riassumerlo come un tentativo di ispirare gli utenti ad essere la migliore versione di se stessi; ciò che invece rende questo trend un’ enorme burla, è il contesto dei social, dove tutto è irrealistico.

Le persone vogliono sentirsi ispirate da creators che vivano una vita normale, dove non sempre c’è tempo di fare due allenamenti al mattino oppure di pulire ogni giorno casa per renderla perfetta per due minuti di video.

Con il tempo questo trend si sta fortunatamente plasmando alla vita normale. Molte creators stanno cominciando a produrre contenuti in cui la routine perfetta è adattata ad una tipica giornata di lavoro, creando finalmente un ideale realistico facilmente raggiungibile.

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