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Cool Stuff 03 Feb 2022
Francesco Grazioso

Sanremo 2022: le pagelle di Soze – IIª parte

Giorno 2.

Tra me e il mio carceriere inizia ad esserci un bel rapporto. Lui è un uomo alto, slanciato, con un grande naso aquilino. Non fa altro che chiamare di fianco a sé persone che arrivano, cantano una canzone e poi se ne vanno. 

Mi parla dritto negli occhi, sorride, saluta la moglie Giovanna.

Non so quanto potrò resistere.

“Ben ritrovati alla seconda serata della 72ª edizione del Festivàl della canzone italiana!”

Siete pronti per questa seconda parte di pagelle di Sanremooo???

"Siiii!

Io no, non mi va.

Anzi, sai che? Statt’ alla casa.

Un bel filmetto, tisanina e Kinder fetta a letto."

Partiamo. Qui la prima parte.

Premetto che non è stato per nulla facile sia essere originali e divertenti sia portare a termine la serata.

Come l’altra volta, sottolineiamo i Nota Bene Bene Benissimo:

Tutti i giudizi sono stati sfornati dopo il primo ed unico ascolto della diretta.

La scala di giudizi è al di fuori da un mondo musicale che racchiude anche Beatles, Lucio Dalla e Battisti ed è inserita in un mondo parallelo fatto solamente di questa giornata di festival.

Sangiovanni, “Farfalle”:

Ci sono inganni per il nostro caro Sangiovanni e stanno tutti nell’outfit, ma il sequel di Malibù tutto sommato apre bene la seconda serata. Un bel “Fantasanremo + papalina” per i nostri amici FantaSanrematori… però, va detto, bisognerebbe mettere una regola in stile Fantamorto, dove è vietato causare la morte di uno dei tuoi aspiranti defunti. Troppo facile così.

6,5 

Frase più bella: “Sopra il frigorifero c’è la mia faccia e mi fa ridere.”

Lorena Cesarini:

Questa cosa degli insulti social deve finire e questi disgraziati non posso rimanere impuniti. Un’idea? Metteteli a fare le pagelle al posto mio, vedrete come danno più importanza alle parole e cercano di trovare il peso giusto. 

Il suo è un intervento dove è impossibile fare battute (o dire che siamo andati un peeeelo pelo pelo lunghi) anche se sarebbero quelle che fanno più ridere.

Però una cosa la dico: messaggi importanti richiedono scritture e interpretazioni importanti. Perché in questo modo chi deve essere sensibilizzato, non viene sensibilizzato. Anzi.

NC

Giovanni Truppi, “Tuo padre, tua madre, Lucia”:

Cantautorato/teatro canzone nella forma più pura e finalmente il livello dei testi alza l’asticella un pochino, anche se il buon Giovanni, del quale è fondamentale recuperare “Scomparire” e “Conoscersi in una situazione di difficoltà”, è stato chiamato mentre era in cantiere. 

Alla fine arriverà tra gli ultimi al 100%, ma è già sicuramente nel mio podio e ha il mio personale premio per “titolo più bello del festival”.

7,5

Frase più bella: “Ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti e aspetto l’attimo in cui ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare.

Le Vibrazioni, “Tantissimo”:

Proverò per sempre un affetto senza limiti per questi ragazzi (ormai signori) che hanno cantato le mie estati più belle, ma questa sera avrei preferito togliere le suonerie e mettere le vibrazioni. Cioè non nel senso del gruppo. Nel senso di metafora con i telefonini. Cioè che… ha cantato un po’ così così e allora mettere tipo il muto. Vabbè. Però sempre carichi.

6

Frase più bella: “Certi ricordi rimangono addosso sempre come per dire: guarda cosa ti è successo mentre salvavi quello che comunemente chiamiamo amore”.

Checco Zalone:

Vorrei far finta che non sia mai successo. Aspettiamo il “dopo” del “ci vediamo dopo”.

1

Laura Pausini:

Non voglio essere, di nuovo, nel mirino del Sud America. Quindi la omaggerò con uno dei più importanti cantanti della storia italiana: Renato Zero. E infatti il voto è:

0

Mika e Alessandro Cattelan:

Ooooh, un po’ di autoironia e, visto che con il Liverpool si esce subito, interismo in Europa.

8

Emma, “Ogni volta è così”:

Passare dalla Pausini a Emma è come scongiurare lo spauracchio Casellati per tornare tra le calde braccia di Sergione (ho finito l’invettiva contro la Pausini e le dimostrazioni d’affetto verso il Presidentissimo, giuro). 

Sembra di un altro pianeta rispetto a chi è salito fino ad ora. 

6,5

(Francesca Michielin: totale. 9)

Frase più bella: “Non c’è niente da dire, niente da fare, ogni volta è così: siamo sante o puttane”.

Matteo Romano, “Virale”:

Titolo incoraggiante per il periodo storico. Intendo per quella malattia dalla Cina.

“Tv Sorrisi e canzoni”, che ho prontamente acquistato per farmi trovare pronto per queste pagelle, per presentarlo scrive “nel 2021 ha finito le superiori al Liceo classico Pellico Pelano” di Cuneo. Basta. Minchia che curriculum. Pronto per una carriera da ministro.

Ma il povero Matteo non è molto fortunato questa sera. Perché è qui di fronte a me alle 22.30 della seconda serata di Festival, quando le energie mentali e la concentrazione stanno venendo meno lasciando spazio al livore e ai pensieri brutti.

Mi limiterò a dire che non mi piace. E che se lo incontrassi per strada non lo riconoscerei. Anzi, mi verrebbe addirittura voglia di rapinarlo.

Basta Soze! Calmati!

Avete ragione. Respiriamo.

4,5

Frase più bella: “Francesco Soze? Lei è in arresto per tentata rapina. Mi segua!”.

Iva Zanicchi, “Voglio amarti":

Tre momenti epocali della carriera di Iva (che io da piccolo pensavo si chiamasse Ivan):

Quando presentava la trasmissione più bella del mondo. Tutti insieme: “Ceeento! Ceeento! Ceeento!”

Quando le è scappato il bisogno grosso in diretta (per finta).

Quando le fu chiesto dal Cavaliere di abbandonare lo studio a “L’infedele”.

Potevamo, forse, farci mancare la sua ennesima partecipazione a Sanremo???

Sì.

Però fa una cosa che non si è vista spesso dai suoi colleghi in queste due serate: sa cantare.

4,5

Frase più bella: “E se un giorno scoprirò nel mio cuore una ruga in più, sarai tu”.

Checco Zalone bis

“Poco ricco” concetto e canzone che recuperano molto. Ragadi già in odore di podio.

6,5

Ditonellapiaga con Rettore, “Chimica”:

Oooooooooooh, tu dimmi se dovevamo aspettare Ditonellapiaga e Rettore (perché non capisce perché tutti quanti continuano insistentemente a chiamarla Donatella) per una svolta nella serata, un po’ di movimento, di non convenzionalità, di Crudelia De Mon, di Chi-chi-chi-chi-chi-chimica!

8

Frase più bella: “E non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente.

Elisa, “O forse sei tu":

Altra categoria. Potrebbe tranquillamente essere l’ospite internazionale della serata. Indossa la fascia da capitana della mia squadra al FantaSanremo e quindi cos’altro posso dire: STRAORDINARIA.

7,5

Frase più bella: “Tra le luci di mille città, tra lai solita pubblicità, quella scusa per farti un po’ ridere.

L’amica geniale: timeout.

Fabrizio Moro, “Sei tu”:

Dio solo sa quello che ha dovuto sopportare con suo padre Aldo. Povero, povero il piccolo Fabrizio che riporta sul palco di Sanremo tutto il suo dolore.

Dopo questa cagata perché non so più cosa dire: è il classico Fabrizio Moro. Ma la rima “sei tu che mi inietti nel sangue il destino e accompagni i miei passi come fossi un bambino” fa rivalutare “nella palude ci son le donne nude, urca che gambe che puzza di mutande”.

6

Frase più bella: “Che ci vuole una forza incredibile a dire buongiorno, mentre provi a vagare fra te e chi ti sta intorno

Checco Zalone tris:

Solo per il coro di virologi in stile “Bohemian Rhapsody" 1 o 2 voti in più. Speriamo, però, che segni la fine del discorso sulla pandemia, almeno a Sanremo.

7,5

Ermal Meta:

Piccolo spazio per il cantante della scuderia di Zuckerberg che si esibisce con “un milione di cose da dirti ma non dico niente” per paura di essere tracciato.

È tardi. È sempre più faticoso.

Sento voci, vedo rettili alle pareti.

sv

Tananai, “Sesso occasionale”:

Tananai, guarda, l’importante è che tu ti sia divertito.

5

Frase più bella: “E quanto ti ho aspettata ma tu no, ballavi con un tipo, De Niro al quinto shot”. Solo perché cita De Niro.

Intanto, mi alzo in piedi e mi concedo questo straordinario applauso alla Liguria.

Irama, “Ovunque sarai”:

Molto, molto, molto coraggioso portare al Festival una canzone d’amore con rime fatte di soli verbi al futuro. Visionario.

5,5

Frase più bella: “Se non ci sarai io lo capirò e nel silenzio ti ascolterò”. È tutta così.

Aka 7even, “Perfetta così”:

Non ho nulla contro il dott. 7even però il mio Canzonidamorometro è arrivato al culmine. Non ne posso più e i miei commenti stanno diventando banali come questi testi che possono, sì, colpire il cuore di partner innamorat* ma non il mio che a mezzanotte è diventato di pietra e necessita di testi fatti di malinconia, depressione, rabbia e nervoso.

5

Frase più bella: “Sei la prima persona a cui sono mancato che anche a me mancava”.

Highsnob e Hu, “Abbi cura di te”:

Mi gioco qui la carta del: “chiiiiiiii!?!” (Detto con la faccia tutta tirata).

E non posso che notare l’ennesimo paio di guanti di pelle… cosa non ha fatto questo Covid nelle paranoie per l’igiene!

Forse la vera sorpresa della serata (oltre a constatare che sono in gara e non sono due attrezzisti, ovviamente): bella interpretazione e anche un testo che rispetto a molti dei precedenti sembra “La pioggia nel pineto”.

6,5

Frase più bella: “Perché non posso bere veleno nella speranza che muori tu ed è così che le nostre parole sono diventate armi in mano a dei bambini.”

Crollo verticale della credibilità. Dopo aver umiliato i grafici l’anno scorso, facendo scegliere il logo delle Olimpiadi al pubblico di Sanremo, ecco la volta dei musicisti per l’inno. Che giuria è? Troppa democrazia in questo Paese. 

Mi astengo e mi riposo un attimino.

Momento classifica. Le priorità del Paese stanno tutte nelle imprecazioni del pubblico in sala allo svelamento delle posizioni. Cosa si aspettavano che succedesse? Sono 25 cristian* in gara, qualcuno 23º dovrà pur esserci e in questo caso è proprio Yuman.

Ultima, Ana Mena per giustizia divina e podio provvisorio per La rappresentante di lista, Mahmood e Blanco, Elisa. Beh, potrei tranquillamente far parte della sala stampa. Attendiamo ansiosi i voti del pubblico che potranno confermare o, molto più probabile, ribaltare il risultato.

Ma la serata si conclude con un momento straordinario.

Quando tutto sembrava perduto ecco i migliori in campo, le persone nelle quali è stato più facile immedesimarsi in queste ore di focus totale sul festival. Non il conduttore, non i musicisti, non gli artisti in gara ma: i signori che si sono alzati con il cappotto un po’ indossato e un po’ no mentre Amadeus stava ancora salutando, impallando clamorosamente la camera. 

Eccomi lì, sono io che prendo l’uscita della chiesa da bambino al “La messa è finita andate in pace” il giorno di Natale, nonostante ci sia ancora l’ultimo canto. Ma vi capisco, l’ho fatto anche io nonostante fossi sul divano.

Ed è così che voglio chiudere le pagelle di quest’anno, con l’immagine di adulti che non hanno la pazienza di aspettare la fine di una trasmissione in diretta nazionale perché “si vogliono andare a casa”.

Perché dopo tanto #stareacasa, è vero che finalmente, piano piano, è possibile assistere a spettacoli e eventi vari ma la #rotturadim****i è una cosa che non conosce pandemia, lockdown o altri nemici.

E a me sembra quasi di averlo sentito quel signore dire sottovoce: “Era meglio se ero positivo.”

Ma non dica così che siamo tutti sulla stessa barca e, per fortuna, non è la Costa Toscana con Rovazzi e Orietta Berti, ma è a forma di stivale e lo sappiamo tutti che senza il festival di Sanremo sarebbe tutto molto, molto meno rassicurante.

Grazie e all’anno prossimo.

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