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Marketing 08 Set 2022
Laura Iandoli

#ADV:un servizio utile o un fastidio per i clienti?

Il social media advertising è un fenomeno di cui sentiamo parlare tutti i giorni ma di cui ancora non si è pienamente consapevoli: si parla di pubblicità sui social e di quello strano #ADV che appare nei contenuti di molti influencer ma nessuno, effettivamente, si è mai chiesto come funziona questo mondo. L’unica reazione che sale dal pubblico è un vociare malcontento degli utenti infastiditi. La domanda che ci si pone è come mai esiste questo malessere e come si può agire per diminuirlo?

L’advertising è la diffusione di un messaggio a pagamento, online e offline. In genere, un’azienda usa questa forma di comunicazione di marketing per condizionare un certo tipo di target ad usufruire del servizio che l’azienda stessa produce. 

Nel mondo del digitale, l’advertising sfrutta piattaforme visitate spesso come Google, Youtube e Facebook. In questo modo si arriva ad un livello di pubblicità che in inglese chiamiamo customized, ovvero su misura del cliente.

Il social media advertising è l’ambito del digital advertising dedicato alla comunicazione di messaggi promozionali sfruttando social media come Facebook e Instagram. Ciò che lo caratterizza è un unico sistema pubblicitario che permette all’azienda di fare promozione direttamente all’interno della piattaforma. Questi strumenti permettono di scegliere in modo accurato la parte di pubblico a cui si vuole arrivare, l’obiettivo da raggiungere e il modo creativo con cui conseguirlo.

I social media sono principalmente un luogo di discussione e confronto, una bacheca su cui esprimere i propri pensieri e la propria creatività. I consumatori non sono più fruitori passivi della pubblicità, ma possono commentare e inviare feedback direttamente all’azienda attraverso i messaggi privati. Inoltre, l’utente a sua volta può diventare creatore e divulgatore di contenuti detti User Generated Content (UGC). Grazie a questo tipo d’interazione si crea un vero e proprio rapporto di fiducia tra il brand e il cliente, che porterà ad un notevole aumento delle vendite. 

In linea generale, le caratteristiche di un annuncio sui social media da tenere sempre a mente sono:

  • Catturare l’attenzione: il destinatario non ha come obiettivo vedere la pubblicità ma di scorrere il tempo sul social scelto in modo sereno. L’obiettivo dell’azienda deve essere quello di trasmettere un messaggio interessante e trascinante;
  • Creatività: come già detto, l’informazione deve essere espressa in modo accattivante in modo da attirare l’attenzione del consumatore;
  • Attenzione al target: grazie agli strumenti messi a disposizione dalle piattaforme social è possibile delineare il pubblico in modo abbastanza preciso, secondo determinati criteri precedentemente. L’importante è però avere ben chiaro a chi ci si vuole rivolgere, in modo da rendere efficace la targetizzazione in funzione del guadagno. 

Su questo sfondo appaiono delle figure chiamate Influencer alle quali i brand si affidano per pubblicizzare i propri prodotti attraverso i loro contenuti. Queste svestono i messaggi pubblicitari delle sovrastrutture commerciali, riscontrando maggiore considerazione e ottenendo impatto sugli utenti. 

Un Influencer è una persona che ha portato sé stessa, i suoi valori e la sua creatività sui social. Essa decide di collaborare con un brand nel momento in cui il prodotto da pubblicizzare sia in linea con il tipo di contenuti che porta sui social, la sua personalità e i suoi valori. Dopodiché pubblicherà storie, post o reel con il prodotto da pubblicizzare utilizzando lo stile che lo contraddistingue e che i follower apprezzano.

Per distinguere i contenuti sponsorizzati da quelli quotidianamente pubblicati, è obbligatorio inserire l’#adv o #ad. In questo modo sarà reso chiaro all’utente che quello che sta guardando è frutto di un rapporto economico con un’azienda, da cui l’Influencer ha ricevuto un pagamento o prodotti in omaggio.

Ed è qui che casca l’asino: per quanto sia meno invasiva e impostata su misura dell’utente, si sono riscontrate delle problematiche su questo modo di fare pubblicità. In particolare sono stati individuati tre problemi principali. 

In primo luogo, uno degli obblighi principali dell’influencer è essere sempre chiaro e trasparente nella sua comunicazione sui social, in modo da mantenere una certa affidabilità negli occhi del consumatore. La fiducia ha un ruolo fondamentale nella pubblicità online in quanto cardine principale nel rapporto tra Influencer e cliente.

Sfortunatamente, spesso questa viene a mancare, a causa della poca chiarezza da parte degli influencer: spesso l’#adv viene nascosto o omesso, provocando un sentimento di sfiducia nell’utente.

In secondo luogo, lo storytelling e la comunicazione in generale devono sempre mantenere una certa coerenza con i propri valori e la propria personalità, soprattutto nel momento in cui si sta pubblicizzando un prodotto. 

Spesso ci si dimentica che gli influencer sono persone, con i propri difetti e i propri problemi che nel tempo portano a compiere errori di comunicazione, distrazioni o mancanze. Purtroppo, questi malintesi provocano un sentimento di sfiducia da parte del pubblico. Di conseguenza, questo scetticismo si riflette sul brand che l’influencer rappresenta, il che conduce a una diminuzione delle vendite e al crollo della reputazione dell’azienda. Come afferma il vicepresidente della “ComScore” Lachlan Brahe: “avere un annuncio accanto a contenuti discutibili non solo sminuisce il messaggio di marca, ma può anche avere un impatto negativo sulla percezione dei consumatori”.

Per ultimo, ma non per importanza, troviamo l’ Ad blindness: negli anni, gli utenti si sono abituati a riconoscere le pubblicità e a ignorarle in modo sistematico, per non rovinare la propria esperienza su internet. L’ad blindness, conosciuta anche come banner blindness, è un meccanismo di attenzione selettiva che si innesca nell’utente durante la sua esperienza online. Secondo questo fenomeno, il soggetto tende ad ignorare, che sia in maniera conscia o non, l’annuncio pubblicitario che gli viene proposto. Questo fenomeno va a compromettere l’engagement delle aziende: nell’ignorare gli annunci si registreranno meno visite al sito web e quindi meno vendite.

Da ciò si capisce che è necessaria più consapevolezza dell’idea del consumatore, in modo da creare un tipo di advertising su misura, che sia voluto e apprezzato dal cliente.

I contenuti sponsorizzati proposti dovranno essere creativi e divertenti, in modo da destare interesse e portare l’utente a dedicarci del tempo. Inoltre devono rispecchiare i valori della nuova società moderna, quali libertà, inclusione, rispetto e sostenibilità.

La sponsorizzazione deve essere gestita in modo impeccabile sia dal brand che dai personaggi pubblici ad esso associati. Il rapporto di fiducia tra consumatore e influencer, e di conseguenza tra consumatore e azienda, deve essere salvaguardato. Ciò può essere possibile attraverso un tipo di comunicazione chiara e trasparente.

Infine, l’obiettivo dei futuri lavoratori nel marketing deve riguardare l’ottimizzazione del tempo dedicato agli ads. È necessario proporre contenuti sempre nuovi e dinamici, che vadano ad ottenere in modo funzionale pochi secondi di attenzione del pubblico. 

In conclusione, l’annuncio pubblicitario online deve essere perfettamente integrato con la user experience, in modo da non risultare fastidioso e inadeguato. In questo modo i profitti delle aziende potranno aumentare e i clienti potranno vivere una piacevole esperienza d’acquisto. 

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