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A spasso per il Milano Graphic Festival 2022
“There is always a design emergency” è stato l’appello dell’omonimo progetto di Paola Antonelli e Alice Rawsthorne presentato sul palco del Certosa Graphic Village dalla senior curator del MoMa, ospite della prima edizione del Milano Graphic Festival.
C’è sempre un’emergenza a cui un designer deve dare una risposta, a partire da grafici affermati come Armando Milani, che ha realizzato una nuova versione della sua iconica colomba per solidarizzare con il popolo ucraino, fino ai nuovi volti del design e ai giovani studenti che si impegnano nella sensibilizzazione su tematiche urgenti come la questione di genere o la sostenibilità.
Obiettivo del talk, nonché di tutto il festival, era di evidenziare e trasmettere la potenza e l’importanza del linguaggio visivo in tutte le sue forme.
E così è stato. Dal 25 al 27 marzo 2022 il Milano Graphic Festival, un evento diffuso a cura di Francesco Dondina e promosso da SIGNS e h+, ha coinvolto numerose location sparse per la città, a partire dai due hub principali: BASE Milano e il Certosa Graphic Village.
Mostre ed esposizioni hanno offerto un panorama appassionante sulla grafica e sul design della comunicazione di oggi e di ieri, mostrando non solo le connessioni con la tradizione storica ma anche il continuo rinnovarsi e confrontarsi con diversi ambiti culturali.
BASE Milano accoglieva la mostra SIGNS II. Grafica Italiana Contemporanea, una raccolta di elaborati di 25 studi grafici italiani oltre a interessanti talk come l’Altr* Grafic*, un dialogo tra il graphic design e il femminismo intersezionale e AWDA Uncover, un volume dedicato alle ultime edizioni del premio.
Il Certosa Graphic Village ospitava, invece, diverse esposizioni come quella su John Alcorn o quella su Albe Steiner e, inoltre, includeva una performance di Luca Barcellona e Generazione YZ, un laboratorio performativo che coinvolgeva 10 giovani under 30.
Tantissimi anche gli eventi in vari punti della città.
Il MUBA, Museo dei Bambini di Milano, ha ospitato il talk EcoHumanity. Visioni di Armando Milani, riguardante l’impegno sociale che ha caratterizzato i lavori del grafico di fama internazionale. Degna di nota anche la visita all’Archivio Origoni Steiner, guidata da Anna Steiner e Franco Origoni che, nel raccontare il lavoro dei grandi Albe e Lica Steiner, hanno ricordato quanto il design - in tutte le sue forme - possa essere un forte strumento politico, una connotazione fondamentale oggi più che mai.
La prima edizione ha mostrato qualche problema organizzativo, e la pandemia ha sicuramente complicato la gestione degli spazi. Nonostante ciò, l’esperienza è stata decisamente positiva e stimolante, sottolineando quanto il lavoro dei designer possa incidere sul presente e condizionare il futuro, e quanto sia necessario promuovere e estendere il concetto dello zeitgeist, acquisendo consapevolezza delle tematiche della nostra epoca. Paola Antonelli, nel suo talk, ci ha ricordato che “i designer progettano comportamenti”.
Il Milano Graphic Festival ci ha aiutati a fissare nella nostra mente questo fondamentale concetto, rendendoci fier* di essere parte di questo mondo.
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