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Marketing 04 Ago 2022
Laura Iandoli

Perché non puoi far fare a tuo cugino il lavoro di un Social Media Manager

“Ma sì, me lo fa mio cugino, lui se la cava con i social! ”

Quante volte abbiamo sentito questa frase, pronunciata da imprenditori e commercianti alle prese con l’apertura di canali on line. Nell’era digitale, la necessità di sbarcare sui social da parte delle piccole e medie aziende è cresciuta in modo esponenziale, soprattutto in seguito alla pandemia di Sars-Cov-2. Eppure la professione di social media manager non è ancora  riconosciuta come tale, essendo un mestiere di “nuova generazione”. 

Spesso è pensiero comune che una persona giovane, che se la cava sui social, abbia le giuste competenze per gestire un canale. Dal momento che tutti utilizziamo i social quotidianamente, sappiamo pubblicare un post su Facebook, mettere foto su Instagram usando degli hashtag o scrivere tweet al volo, si crea l’opinione per cui il social media manager non sia un vero e proprio lavoro. Invece, viene considerato un fanatico che sta tutto il giorno a farsi i selfie come Emily nella serie Netflix “Emily in Paris”.

Al contrario, un Social Media Manager professionista fa molto più che pubblicare post: rende i Social Media vere risorse per il tuo business. Il suo lavoro consiste nel gestire la presenza del brand e la sua identità sui social, si occupa di campagne pubblicitarie vere e proprie, analizza e definisce gli obiettivi e target personas e in base a quelli determina la frequenza, la tipologia e il formato dei contenuti da utilizzare per ottenere i risultati migliori. In sostanza, le aziende hanno bisogno di professionisti che si prendano cura di questi canali, non possono permettersi di puntare sull'improvvisazione e il dilettantismo solo per risparmiare.

Inoltre, un vero professionista del web ha competenze specifiche necessarie per lavorare nel campo del marketing. In seguito all’inserimento di tools come Facebook Business Manager, piattaforma privilegiata per la gestione professionale delle pagine aziendali e delle inserzioni pubblicitarie, è stato messo in luce quanto fosse necessaria una preparazione ad hoc, soprattutto per quanto riguarda la targetizzazione delle sponsorizzazioni su molteplici piattaforme. Siamo davvero sicuri che nostro cugino sia in grado di padroneggiare questo genere di difficoltà in modo efficiente?

Come già detto, il messaggio che viene comunicato sui social media può incoraggiare la crescita o la perdita del business in questione. Il pericolo nell’affidarsi ad un dilettante risiede nella mancanza di attenzione ai dettagli: ciò che viene pubblicato senza un certo occhio di riguardo può risultare inappropriato o inadatto al pubblico, provocando una perdita di engagement. È fondamentale conoscere le regole dei social media per evitare errori e incoraggiare la crescita.

L’obiezione più comune cade sempre nel voler risparmiare a tutti i costi. Ma pagare un social media manager non è davvero una spesa inaccettabile. Piuttosto, è da considerarsi un investimento per il tuo business perchè impiegare in modo mirato parte del budget nella promozione sui social media darà dei risultati in termini di guadagno. Inoltre, sarà un risparmio rispetto ai danni spesso generati dal fai-da-te.

In conclusione, i social svolgono sempre più un ruolo importante per la reputazione, la notorietà, la considerazione di acquisto e la customer care dei brand. I numeri parlano chiaro, nessuno dovrebbe permettersi di prendere la questione sottogamba, soprattutto se le conseguenze della superficialità vanno a danneggiare i profitti del brand. Continuare a sottovalutare la professionalità e l’aggiornamento costante che richiede abitare efficacemente questi spazi è un errore che può costare caro.

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