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Technology 25 Feb 2022
Antonio Arcodia

La realtà virtuale non è più un’utopia.

Negli ultimi tempi non è difficile sentir parlare di realtà virtuale, una riproduzione digitale e immersiva di un ambiente a 360°.

Mentre noi comuni mortali ci stiamo chiedendo se davvero cambierà il modo in cui comunichiamo, impariamo, lavoriamo e viviamo, questa tecnologia si sta facendo sempre più spazio nel presente.

Le aziende hanno iniziato a vedere la VR come uno strumento capace di portare valore in tantissimi settori, tra questi: marketing, progettazione e soprattutto formazione.

Molto presto potremmo trovarci ad indossare un visore per imparare ad utilizzare macchinari, migliorare le nostre soft skills, affrontare situazioni potenzialmente pericolose, accrescere la nostra produttività o gestire il prossimo colloquio a distanza.

Grazie all’uso di un visore, la VR immerge l’utente in ambienti simulati, costruiti a tavolino, creando la percezione di vivere un’esperienza quasi reale. Questo permette di aumentare il livello di coinvolgimento e di cogliere informazioni con un’efficacia fino a tre volte superiore rispetto a qualsiasi altro strumento multimediale.

È provato che l’apprendimento “esperienziale” (il cosiddetto learn by doing) sia il metodo di formazione più performante.

Riduzione di costi e di rischi, risparmio di tempi, maggiore efficacia: grazie alla VR le persone possono essere formate in qualsiasi parte del mondo, senza doversi spostare, in un ambiente completamente sicuro e senza la necessità della presenza fisica di un formatore. Oltre a ciò, l’esperienza può essere ripetuta all’infinito, finché il messaggio non viene completamente assimilato. Questo permette di semplificare l’inserimento di nuove figure in azienda, l’acquisizione di nuove competenze e di velocizzare i processi di produzione interna.

In jump abbiamo deciso di cogliere l’occasione per gettarci nel vortice di questa tecnologia, di prendere una navicella spaziale e di solcare l’universo parallelo della VR.

Il nostro primo mondo è un’officina spaziale, immersa nelle nuvole, dove il nostro tutor, che chiameremo “Edd”, ci guiderà nella sostituzione di una ruota posteriore di una moto.

Facile, no?

Ora, non è che tutti siano volenterosi di imparare a smontare la ruota di una moto, ma la grande forza è di non aver limiti.

È possibile realizzare qualsiasi luogo o procedura, tutto quello che è immaginabile, partendo dal cucinare fino a guidare un aereo... incredibile!

Ma… scrivere questo articolo mi ha fatto venire in mente un sacco di cose che devo assolutamente fare. Devo andare, la mia navicella spaziale sta per salpare.

Al mio ritorno vi racconterò di una nuova avventura, a presto!

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