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Marketing 19 Apr 2023
Matilde Visentin

Chat GPT vs SEO specialist: chi vincerà la sfida della ricerca online?

Da qualche mese, ve ne sarete accorti, non si fa altro che parlare di ChatGPT e di intelligenza artificiale. 

In particolare, molte persone si chiedono se ChatGPT, un grande modello di linguaggio di OpenAI, possa rubare lavoro ai creativi, ai copywriter e ai SEO Specialist. In questo articolo, cercheremo di fare chiarezza sull'argomento e di capire, nello specifico, il futuro dei SEO Specialist in questo settore… in poche parole, l'intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro?

Che cos’è e come funziona ChatGPT

ChatGPT è un modello di intelligenza artificiale conversazionale basato su GPT-3.5 di OpenAI. Questa tecnologia consente di sviluppare chatbot in grado di interagire con gli utenti utilizzando il linguaggio naturale.

ChatGPT utilizza una vasta quantità di dati per apprendere e comprendere il linguaggio umano, migliorando costantemente le proprie capacità conversazionali. Grazie a questa tecnologia, è possibile creare assistenti virtuali e chatbot in grado di rispondere alle richieste degli utenti in modo veloce ed efficiente.

Ma questa tecnologia così avanzata può rappresentare una minaccia per il lavoro degli specialisti SEO? O è piuttosto un'opportunità per migliorare il nostro lavoro e renderlo più efficiente? Abbiate ancora un po’ di pazienza e lo scopriremo.

L’evoluzione della SEO

Per capire il ruolo di ChatGPT e delle altre tecnologie di intelligenza artificiale nel mondo della SEO, è importante fare un passo indietro e analizzare l'evoluzione del nostro lavoro negli ultimi anni.

Nel corso degli anni la SEO è stata travolta da diversi e importanti cambiamenti. Pensiamo solamente ai numerosi aggiornamenti che hanno riguardato gli algoritmi di Big G (Google per gli amici): da Penguin nel 2012, a Bert nel 2019, fino ai Core Web Vitals nel 2021, solo per citarne alcuni. Insomma, chi lavora in questo campo sa quanto è importante rimanere al passo con tutti gli aggiornamenti per non rischiare di perdere posizionamento. 

Specialmente negli ultimi anni poi, abbiamo assistito ad una vera e propria rivoluzione che vede coinvolti il Big Data e il Machine Learning. 

Tutte queste tecnologie hanno destato preoccupazione all’inizio, tanto da fare de “La SEO è morta” un vero e proprio mantra, ma, una volta comprese, hanno permesso ai professionisti SEO di lavorare in modo più efficiente, di ottenere risultati migliori e di offrire un servizio di qualità ai propri clienti.

Chat GPT e SEO: opportunità o minaccia?

Come abbiamo detto, ChatGPT utilizza una rete neurale per generare testo di alta qualità, utilizzando come input una serie di parole o frasi. In pratica, può aiutare gli specialisti SEO nella creazione di contenuti, nella scelta di parole chiave, nella stesura di meta description e in molte altre attività.

Ma se ChatGPT può fare così tanto per gli specialisti SEO, non rischia di renderci inutili? La risposta è no, almeno per il momento.

ChatGPT è certamente un'ottima risorsa per migliorare la qualità dei contenuti e per velocizzare alcune attività, ma non può sostituire completamente il lavoro degli specialisti SEO. 

Infatti, l'automazione di alcune attività ripetitive (e noiose) può liberare tempo e risorse per dedicarsi a compiti più creativi e strategici. Inoltre, l’utilizzo dell'intelligenza artificiale non sostituirà mai l’approccio critico-strategico di uno Specialist.

Inoltre, come ogni strumento tecnologico, ChatGPT deve essere utilizzato con cautela e con un approccio critico, per evitare di compromettere la qualità dei contenuti e la reputazione del sito web.

Bing, Chat GPT e SEO: un nuovo modo di fare ricerca

Bing, il motore di ricerca di Microsoft, ha recentemente integrato ChatGPT decidendo di sfruttare le potenzialità dell’AI per migliorare la sua esperienza di ricerca. I nuovi aggiornamenti offrono infatti agli utenti la possibilità di interagire con il chatbot e ricevere risposte più naturali e conversazionali rispetto alle classiche modalità di ricerca offerte ad esempio da Google. 

Un’altra caratteristica della nuova ricerca è che, invece di mostrare una pagina con una lista di link a siti web che potrebbero contenere le informazioni cercate, Bing è in grado di fornire risposte dirette e approfondite, basate sui risultati della ricerca e sulle conoscenze di ChatGPT. In questo modo, è possibile chiarire eventuali dubbi o fornire ulteriori dettagli. 

Questa modalità di ricerca è una grande rivoluzione in campo SEO in quanto, anziché competere per comparire nella prima pagina dei risultati di ricerca, si competerà per un’unica posizione: la chat. Dunque, se prima bastava creare dei contenuti ottimizzati secondo i criteri di ranking di Google, ora bisogna tenere conto anche delle capacità di comprensione e generazione di testo da parte di Bing e ChatGPT

La nuova integrazione di Bing rappresenta quindi un nuovo modo di fare ricerca online, più interattivo e personalizzato che però richiede comunque l’ottimizzazione SEO per aumentare la possibilità di comparire nei risultati di ricerca. 

E il garante? 

Da qualche settimana, l’Italia è diventata il primo Paese Occidentale ad aver bloccato ChatGPT

L’autorità italiana per la protezione dei dati ha infatti affermato che ci sono problemi di privacy, sostenendo che non vi è alcuna base giuridica per giustificare la raccolta e l’archiviazione dei dati personali. 

Il garante ha anche affermato che non essendoci modo di verificare l’età degli utenti, l’app espone i minori a risposte inadeguate al loro grado di sviluppo e consapevolezza. 

Anche la commissione irlandese per la protezione dei dati ha dichiarato che sta seguendo il regolatore italiano e si coordinerà con tutte le autorità per la protezione dei dati dell’UE in relazione al divieto. 

Nonostante il sostegno agli sviluppi dell’AI, emerge quindi la priorità alla protezione dei dati personali e il rispetto delle normative di conformità stabilite dall’UE. 

OpenAI ha affermato di non vedere l’ora di lavorare con il Garante e rendere ChatGPT nuovamente disponibile in Italia “presto”.

Quindi, come concludere? Beh, possiamo affermare che per ora l'intelligenza artificiale e ChatGPT non rappresentano una minaccia per il lavoro degli specialisti SEO, ma piuttosto un'opportunità per migliorare e innovare il settore. Il futuro del lavoro SEO sarà sempre più incentrato sull'analisi dei dati, sulla comprensione delle esigenze degli utenti e sulla creazione di contenuti di alta qualità in grado di portare un valore aggiunto.

Per rimanere competitivi in questo settore in continua evoluzione, gli specialisti SEO dovranno continuare ad aggiornarsi sulle ultime tendenze e tecnologie, sviluppare competenze in settori complementari come la ricerca vocale e la user experience, e collaborare con l'intelligenza artificiale per ottenere risultati migliori e più efficienti.

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