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Marketing 07 Nov 2022
Alessia Castellari

BeReal: niente trucchi, niente inganni. Solo sé stessi

In un mondo dove gli standard estetici comandano la nostra vita, spopola BeReal, il primo social autentico. L’idea alla base dell’anti-social è, non solo, quella di combattere l’ossessione per la perfezione delle immagini pubblicate, ma soprattutto la corsa alla popolarità.

Tutto all’interno dell’app cerca di far mostrare la propria vita nel modo più reale possibile, abbattendo così tutte le maschere che, spesso, usiamo sui social per celare la verità. Infatti, non è possibile mettere like alle foto dei nostri “amici”, ma in compenso si possono mandare delle “realmoji”, cioè catturare una nostra immagine imitando quella determinata emoji. 

Qualsiasi cosa è visibile e alla luce del sole. Ad esempio? Beh, si vedono gli screenshoot, inoltre se un contenuto non viene pubblicato entro i tempi stabiliti l'app segnalerà quanti minuti o ore di ritardo hai accumulato nel pubblicare ovvero, diciamocelo, quanto tempo hai impiegato nel trovare l'angolazione giusta del selfie! I tuoi follower potranno anche conoscere quanti tentativi hai collezionato nell'obiettivo di renderti decente, presentabile, cool… quindi i follower verranno quindi a sapere quanto stai barando, quanto sei falso e, soprattutto, quanto stai tradendo la filosofia della piattaforma. Inoltre non si può più essere solo spettatori: per guardare devi partecipare, pubblicando il contenuto quando viene segnalato da BeReal per poter vedere ciò che pubblicano gli altri! Niente inganni, niente trucchi, solo sé stessi. 

Non esistono conteggi di followers né filtri di bellezza, di certo non è l’habitat ideale per le sponsorizzazioni di ombretti! Vale il qui e ora. 

BeReal non punta a creare dipendenza o ad alienarci dal mondo esterno, anzi ci invita a prenderci tutti un po’ meno sul serio, potrebbe infatti incoraggiarci a fare pace con le nostre imperfezioni, trasformandole in una parte integrante della nostra identità. 

L’obiettivo dell’app è di immortalare la vita vera, ponendosi come antagonista delle app che privilegiano la vita patinata proposta dagli influencer. 

La vita vera descritta da BeReal è la padella che prende fuoco, è un viaggio in ambulanza, un giro in macchina con l’ex storico, l’airbag che scoppia per un incidente e il cantante che si butta sul pubblico al suo concerto. 

Instagram, Facebook, Tiktok… social nati per comunicare, per raccontarsi non hanno fatto altro che essere una gara, una lotta continua con sé stessi e con gli altri. Questo è il cosiddetto “lato oscuro” dei social media, soprattutto in giovane età perché questi possono influire sulla formazione dell’autostima e della identità personale. 

La generazione Z, grazie a BeReal, ha scelto l’autenticità, la spontaneità… una cosa che si era andata perdendo col tempo. 

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