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Marketing 30 Ago 2024
Ilenia Brunelli

Passione vita lenta

"Dovresti fare una compilation di vecchietti che fanno cose," ha commentato un amico alla visione dell'ennesima storia che avevo condiviso, in cui fotografavo di nascosto anziani immersi nella loro vita quotidiana, cogliendo i gesti di una spontaneità e lentezza irrefrenabile.

È vero, amo fotografare gli anziani, in particolare quelli che si tengono per mano mentre passeggiano. Va detto, io sono di parte: mi piace fotografare le persone in generale, ma di queste, in modo particolare, amo catturare gli attimi di una felicità trascurabile, oltre che scene che sembrano nate per essere immortalate.

Vorrei essere la pioniera di questo movimento, ma mi colloco umilmente in coda a un fenomeno social che personalmente adoro. Un fenomeno ormai in voga da almeno un paio d'anni… ma da dove è nata questa folle passione per la "Vita Lenta"?

Video di panni stesi al sole ad asciugare, persone che si concedono un sonnellino in spiaggia, anziani che giocano a carte, signore che annaffiano le piante sui balconi, persone che semplicemente siedono su panchine nell'inesorabile attesa di una vita che già scorre dentro di loro.

La pagina Instagram omonima appartiene al designer pugliese Gianvito Fanelli, il quale, dopo anni nella frenesia di Milano, ha deciso in modo completamente controcorrente di abbandonare la capitale del business italiano per tornare in Puglia. È nel cuore del meridione che ha iniziato a registrare con la sua videocamera dello smartphone i momenti di una quotidianità lenta, priva di scadenze e appuntamenti, creando quello che egli definisce "A quiet place in the Internet", ovvero "Un luogo di serenità su Internet". Un luogo dove celebrare l'umanità e la vita nella sua semplice essenza.

Il primo post sulla pagina che possiamo vedere risale a circa quattro anni fa e ritrae la porta di una casa ad Alicudi con i due hashtag #vitalenta e #slowlife. I post che seguono sono tracce di vita a Peschici, Taranto, Conversano: scene da sempre sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno notava più.

Piano piano, grazie all’intuitivo utilizzo di Fanelli del formato reel emergente, iniziano ad arrivare i primi tag e il profilo cresce. Un profilo costruito di video brevi ma sempre pieni di molte altre sensazioni sensoriali (suoni, e persino profumi) che trasmettono un grande senso di pace. Non solo. Ispirano calma e invitano a vivere il momento presente e a guardare il mondo con occhi nuovi.

L’account raggiunge il suo boom nel 2021 con la condivisione del video di @skino.ex di un uomo intento a fumare una sigaretta su una barca a Marechiaro, nel Golfo di Napoli. Il video diventa virale e Vita Lenta diventa qualcosa.

Oggi il profilo conta 731mila follower su Instagram e innumerevoli utenti che taggano la pagina quotidianamente, inclusa la sottoscritta, tutti alla ricerca della silenziosa bellezza che ci circonda.

Come mai questo fenomeno ha riscosso così tanto successo proprio in questi anni? Non sono una sociologa, ma mi sembra evidente che non sia una coincidenza. Personalmente, credo che il motivo per cui queste scene ci attraggano sia la loro forte contrapposizione con la quotidianità fatta di sveglie e di quello che io chiamo "settimane-tetris," ovvero un susseguirsi di giornate piene di incastri per far combaciare lavoro, palestra, amici, famiglia, e tutto il resto che cambia da persona a persona. 

Mi piacciono i social media—d'altronde, ci lavoro—ma sono consapevole del fatto che siano governati da algoritmi rapidi che ti catturano e ti bombardano di stimoli, aggiungendo talvolta stress a settimane già di per sé “piene”. Per questo motivo, mi piace alternare, guardare anche fuori dallo schermo e dedicarmi alla fotografia, perché per me rappresenta un modo per rallentare. Nel manifesto della vita lenta mi ci sono ritrovata, insieme ad altri milioni di persone, perché è un promemoria che ti ricorda di decelerare. È un paradosso, ovviamente, perché si tratta di un fenomeno che vive sui social, ma segna la volontà di riportare e inserire anche nel nostro mondo—perché questo è—finestre sull’altro mondo, quello fuori, come una boccata di aria fresca.

È un invito a dire "guarda davanti a te, guarda quanta meraviglia in un gesto così semplice." 

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