La libreria universale esiste già
La libreria universale esiste già.
Riuscite a immaginare una libreria contenente tutti i testi mai stati scritti?
Utopico.
E una libreria contenente tutti i testi che devono ancora essere scritti?
Assurdo.
E ancora: una libreria che contenga entrambi, tutti i testi mai stati scritti e quelli che lo devono ancora essere?
Beh, eccola:
“Finzioni” è una raccolta di racconti di Jorge Luis Borges, ed è da qui che nasce l’idea della “Biblioteca di Babele”.
Un luogo esagonale con un’infinità di stanze, al cui interno troviamo un numero pressoché illimitato di libri, creati randomicamente con le ventisei lettere dell’alfabeto, il punto, lo spazio e la virgola. Qui entra in gioco Jonathan Basile, scrittore e studente che ha sviluppato il software che ha reso possibile la nascita di questa biblioteca digitale.
Stiamo parlando della “Libreria di Babele” ( www.libraryofbabel.info/ ), un enorme contenitore di testi randomici composti da lettere e simboli casuali che ad una prima (ma anche seconda e terza) occhiata apparirebbero insensati ed astrusi.
Ogni libro è distinto dagli altri da un codice indicante la sua posizione ed è composto da 410 pagine, un titolo e un numero determinato di caratteri (in media 3200) per pagina.
Risultato? 10^4677 libri in totale, ovvero 10 seguito da 4677 zeri. Un numero molto grande, esageratamente grande anche solo per essere compreso considerando che la grandezza stimata dell’Universo si aggira attorno ai 10^80 atomi.
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma come fa un sito a contenere una quantità di libri circa 60 volte superiore al numero di atomi dell’Universo? Avremmo bisogno di 60 Universi per gestire tutti questi dati!
Ed è qua che entra in campo la genialità di Jonathan Basile che, grazie ad una particolare algoritmo da lui ideato, permette al software di creare la pagina solo quando richiesta.
Quindi, riepilogando: abbiamo un software che teoricamente ha già tutto predeterminato e creato ma che sviluppa e restituisce il libro o il paragrafo richiesto solo dopo l’inserimento della ricerca.
Cosa potrete trovare dentro a questa libreria? Tutto ciò che vorrete: il testamento della vostra bisnonna che da anni vi ha lasciato e che magari nemmeno avete conosciuto, la dichiarazione di guerra dell’Italia ad Austria-Ungheria del 1915 o, magari, il messaggio che state pensando di inviare alla ragazza vista in coda per l’asporto al ristorante due sere fa.
Quindi, se ogni frase che sia mai stata scritta, che stiamo scrivendo o che scriveremo esiste già nei meandri di un sofisticatissimo calcolatore digitale: che senso ha scrivere e studiare testi antichi o produrne addirittura di nuovi, quando un processo randomico è in grado di fare la stessa identica cosa senza alcuna fatica o perdita di tempo?
La totale assenza di intenzione di un software non deve togliere il gusto allo scrittore ed al lettore, bensì risvegliare quell’impeto e quella capacità solo umana di dare valore alle cose, conferire significato a parole, gesti ed azioni che di per sé ne sarebbero privi.
Il fatto che questa precisa frase esista già non toglie il valore che in questo momento io gli sto conferendo mentre la scrivo. Parole come Amore, Famiglia ed Amicizia non hanno alcun significato di per sé. Niente nasce con un valore intrinseco di base: siamo noi ad avere il potere di dare o togliere il senso alle cose.
Cosa si vuole evidenziare? Non la perdita del valore della parola e scrittura, bensì l’enorme responsabilità e dono che ha l’Uomo in quanto unico essere vivente in grado di poter discernere il significato di ciò che lo circonda dando il giusto peso alle cose che lo meritano.