Fortnite sta costruendo un metaverso (che voi ve ne rendiate conto o meno)

Senza categoria 27 Oct 2020

Fortnite sta costruendo un metaverso (che voi ve ne rendiate conto o meno)

Se pensate che Fortnite sia solo un videogioco sviluppato da Epic Games con tre distinte modalità che condividono lo stesso motore grafico (Save the world, Creative mode e Battle Royal), state pensando troppo in piccolo. Grazie a tutti i suoi accordi di licenza che permettono di aggiungere diversi personaggi famosi al gioco (dai supereroi alle guest star di altri giochi), Fortnite sta spopolando tra grandi e piccini. Il motivo però non è solamente questo. Fortnite sta creando qualcosa di mai visto prima.

Poco tempo fa, ad esempio, è stato introdotto un evento in cui ha debuttato una nuova clip di Star Wars all’interno del gioco. La cosa interessante non è stata la clip in sé, bensì tutto il contorno: essa è stata introdotta da un vertiginoso combattimento senza tregua tra un TIE Fighter e il più famoso Millennium Falcon, invitando i giocatori stessi a partecipare all’evento. La clip è stata prodotta ed introdotta dallo stesso J.J. Abrams, con un avatar personalizzato per sé stesso, e si è conclusa con un messaggio finale dell’imperatore Palpatine, riferito agli ultimi film, che ha lasciato grande curiosità tra i fan sul futuro della saga. Ora forse non tutti sono fan di Star Wars, ma sicuramente un dettaglio non trascurabile è legato ad un fatto: questo messaggio è stato possibile sentirlo solamente live, in esclusiva su Fortnite.

Il messaggio che vorremmo trasmettere è che in Carolina del Sud c’è qualcuno che sta costruendo qualcosa di molto più grande di un semplice gioco di battle royale. Vogliate chiamarlo “metaverso”, oppure “Oasis” per i fan di Ready Player One, una cosa è certa: in Epic Games, come ampiamente dichiarato dal CEO Tim Sweneey, si sta costruendo un mondo virtuale condiviso in cui giocatori, brand, aziende e persone coesistono in un’infinita molteplicità di interazioni. E questo accade in maniera così veloce che per molti resta soltanto un gioco molto famoso, senza rendersi effettivamente conto che il passo verso una nuova realtà, un nuovo universo, appunto, è proprio dietro l’angolo.

C’è una distinzione chiave da condividere però. Quello di cui stiamo parlando non è ancora un mondo di “realtà virtuale”, non è ancora il metaverse di Oasis con una realtà ultra-immersiva. La tecnologia, ad oggi, nonostante tantissima ricerca ed innovazione in termini sia di hardware (si pensi ad Oculus di Facebook o alle più recenti Teslasuite, le tute iper-immersive), sia di software (con la comunità degli sviluppatori sempre più incline a sviluppare prodotti), non è ancora realmente pronta né per il grande passo verso un universo così complesso, né per l’adozione di massa e mainstream della stessa. Ad oggi, infatti, è tutto molto più semplice: il metaverso di Fortinte sarà fruibile solamente grazie a schermi tradizionali, mentre la realtà immersiva cuoce a fuoco lento nelle fucine della Epic Games.

Per offrirvi un’ulteriore analogia, quello che l’azienda americana sta sviluppando è qualcosa di molto simile a Second Life, il primo simulatore di vita virtuale, ma costruito su Unreal Engine 5 (motore grafico all’avanguardia) e milioni di giocatori attivi (che sicuramente non fanno mancare liquidità per gli investimenti nello sviluppo del prodotto da parte di Epic). Pensate davvero che stiano investendo tutto per accordi di licenza e server che scalino in maniera performante sulla base della base utenti?Il nome John Lewis compare alla fine del video, come una firma, subito dopo il messaggio che il video vuole comunicare. L’obbiettivo è quello di trasmettere delle emozioni, dei valori e non dei messaggi pubblicitari. I clienti sono, così, invitati a recarsi in questi grandi magazzini non perché spinti da un’offerta in particolare, ma per essere avvolti dalla magia ed emotività e sposare gli stessi principi presenti in questi video.

È proprio il contesto sociale che va considerato come primario. Se osservate un qualsiasi giocatore di Fortnite vedrete come esso interagisce quasi come fosse un social network interattivo, una sorta di Minecraft. Sì, è vero, sta giocando, ma la persona è li per passare un po’ di tempo con i propri amici.

Altra componente decisamente rilevante, che farà fantasticare i fan di Spielberg, è l’invasione aziendale all’interno di Fortnite. La Epic Games, negli ultimi due anni, ha stretto un cospicuo numero di deal con società disposte a pagare per proporre le proprie skin come elementi permanenti all’interno del gioco, dando la possibilità agli utenti di scegliere avatar virtuali sempre nuovi ed ingaggianti.

Di seguito qualche esempio di skin recentemente inserita:

· Black Widow e Star Lord della Marvel (con l’ospite speciale Thanos, a volte)

· John Wick

· Hopper e un Demogorgone da Stranger Things di Netflix

· Una vasta gamma di giocatori NFL in un accordo con licenza

· Uno psicopatico di Gearbox’s Borderlands

· Una vasta gamma di giocatori NFL in un accordo con licenza

· Batman e Catwoman della DC

· Rey, Finn, Kylo Ren, Zorii Bliss e alcuni Stormtrooper di Star Wars

In futuro, l’obiettivo di Epic Games è che nulla debba essere off limits per quanto riguarda la creazione e la selezione delle skin. E probabilmente non lo sarà.

Oltre alle skin, l’azienda sta spingendo anche verso altre possibilità di customizzazione dell’esperienza virtuale: ad esempio, sarà possibile costruire un intero mondo in Unreal per permettere ai giocatori di esplorarlo, semplicemente, oppure di costruire la propria casa, acquistare nuovi vestiti, comprare un’auto da corsa o un’astronave, uscire con gli amici, etc.

Siete davvero sicuri che si stia soltanto giocando?

Siamo al primo livello di qualcosa che va al di là di un semplice gioco. È lo scheletro di un mondo che sta prendendo forma, ma che rimane ancora invisibile agli occhi di chi non lo cerca. Crediamo che la Epic Games voglia creare, possedere e gestire il più grande spazio virtuale, forse più esteso anche dello stesso internet, di tutto il pianeta. Sta costruendo un Metaverso, che voi ve ne rendiate conto, o meno.

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